Hugo Cabret è il primo film in 3D diretto da Martin Scorsese e tratto da libro di Brian Selznick. Il protagonista del libro è un orfano – interpretato da Asa Butterfield già noto per aver recitato ne Il bambino con il pigiama a righe – che vive nei sotterranei della stazione di Montparnasse negli anni ’30. Trascorre il suo tempo cercando di aggiustare un automa lasciato in regalo dal padre: sembra un nostalgico tentativo di mantenere un legame con il genitore, si mostrerà invece la chiave di volta per scoperte sensazionali. L’automa è infatti in grado di far riaffiorare eventi e ricordi dal passato e segnerà la svolta nel piccolo Hugo Cabret . per una volta la riproposizione cinematografica si conferma all’altezza del libro che ha ispirato la pellicola, grazie soprattutto alla mano sapiente del regista è alla qualità di un cast dove spicca Jude Law, nelle vesti di patrigno di Hugo. Nel cast anche Chloë Grace Moretz nelle parti di Isabelle e ben Kingsley alias Georges Melies.
Al botteghino, Hugo Cabret non ha risposto alle aspettative. Il film, dai costi di produzione assai elevati dovuti principalmente alle sofisticate elaborazioni grafiche e agli effetti speciali, ha incassato poco più dell’ingente cifra spesa per la produzione. Ciò nonostante la scelta di Rai 3 di proporlo nella serata di Pasquetta, lunedì 21 Aprile, è tutt’altro che di ripiego. Si tratta di un film appassionante anche se a volte sembra cadere nella presunzione di voler stupire ad ogni costo facendo quasi rimpiangere uno sviluppo narrativo più snello depurato da alcuni eccessi estetici. Rimane però l’intensità di una storia e il talento precoce di Asa Butterfield, capace di folgorare con aforismi come: “Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. E anche tu!”
