[oblo_image id=”1″] Al triplice fischio il pubblico si alza e abbandona applaudendo gli spalti. Non è il finale della partita domenicale di pallone ma l’epilogo dello spettacolo di Beppe Grillo al teatro Colosseo.
Due ore abbondanti di risate, tecnologia e incazzature nei confronti del sistema, politico, sociale, ambientale ed economico.
Il fischietto Grillo se lo costruisce al momento, grazie ad una delle diavolerie presentate in serata: una stampante in 3D. Si sceglie un oggetto da un catalogo in rete, si seleziona e lo si stampa materialmente. Nel giro di un quarto d’ora il fischietto da immagine sul maxischermo viene modellato e diventa realtà fisica. Il suono che ne esce è stridulo ma credibile. Nel giro di cinque o sei anni, secondo Grillo, questo genere di stampanti sarà di quotidiano utilizzo. Così come una fascia che applicata alle tempie permette una trasmissione del pensiero, con tanto di spiegazione scientifica: Grillo prova a sollevare una pallina azzurra e dopo qualche secondo la sfera si alza da terra. Scrosciano gli applausi nella ghiacciaia del Colosseo (in sala fa più freddo che all’esterno), uno spettatore si alza trafelato dal proprio posto e si avvia all’uscita. Grillo lo segue, lo scuote e gli chiede col suo tipico fare: “E tu dove stai andando adesso?”. La risposta è la battuta più geniale della serata: “Ho provato a pisciare col pensiero ma non ci riesco”. Standing ovation del pubblico (presente in platea anche Marco Travaglio) e di Grillo stesso. Non che le battute del comico non siano state efficaci e pungenti. Su tutte una stilettata alla gestione del Comune di Torino per la costruzione delle nuove linea della metropolitana: “Ho visto degli scavi in giro per la città: secondo me non la stanno facendo la metro, la stanno cercando”. O sul ministro Brunetta: “Secondo me non è nano, è solo distante”.
Da politico Grillo ha ricordato l’impegno dei giorni scorsi per la manifestazione sull’acqua pubblica. Una protesta surreale, secondo il comico ligure, per via della concomitante sfilata del celebre cavallo Varenne in piazza Castello. Poi un riferimento alla visita a Venaus, in Val Susa, per dare sostegno alla protesta sull’alta velocità e il gran finale in cui si invita a rischiare per garantirsi un futuro diverso. Cercando la felicità e non l’aumento di produzione. (da www.futura.unito.it

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