Lo so perché sono anche io tra quelli a pensarlo. Ogni volta che apriamo un libro e troviamo frasi del tipo “la mia vita è più appassionante di un romanzo” o esternazioni sull’elettricità della sua vita on the road, ci viene naturale pensare che siamo di fronte a un autore egocentrico nel migliore dei casi, megalomane nelle situazioni più gravi. Ma nel caso di Giorgio Olmoti si tratta di timori ingiustificati. Il suo ultimo libro, On the road again Non puoi insegnare nuovi trucchi a un vecchio cane, è permeato di una suadente ironia che accompagna il viaggio di una vita. Sud e nord che si mescolano, l’irrequietezza di chi in cerca di un centro di gravità permanente, si trova benissimo nello stare in movimento, nel conoscere nuove facce, nuove lune, nuove culture.
C’è un gusto estetico quasi alla Wilde nel trovare il bello dove gli altri non riescono a ravvisarlo, nel ribaltare la prospettiva trasformando un momento apparentemente banale in un incontro sconvolgente, in una risata goduta, in un’emozione improvvisa. Moravia avvertiva: “Sai che si fa quando non si sta bene? Si cambia”, ma nel caso di Giorgio Olmoti a dover cambiare siamo noi stessi e il nostro modo di stare al mondo. O quanto meno l’imperativo è di ritrovare quella curiosità che ci accompagna quando siamo bambini e che riponiamo in un cassetto trasformando i colori della realtà che osserviamo in un grigio indistinto. C’è quasi una vena donchisciottesca nell’affrontare sfide improbabili con mezzi ancora più improbabili: un campione immortale del tennis come Arthur Ashe ammoniva: “Il successo è un viaggio” e leggendo le pagine di On the road again, la frase sembra quanto mai appropriata.
Titolo: On the road again . Non puoi insegnare nuovi trucchi a un vecchio cane
Autore: Giorgio Almoti
Editore: Round Midgnight Edizioni
Pagine: 100
Prezzo: 7 Euro
ISBN: 978-88-98749-02-7
Formato: 15×15