E’ una morte bianca quella di Filippo Minieri, primario del reparto di chirurgia endovascolare all’ospedale Caldarelli di Napoli. Il medico si è sentito male dopo aver svolto un turno di lavoro di 11 ore: un arresto cardiocircolatorio è risultato fatale. Filippo Minieri aveva 60 anni. La sua scomparsa mette in luce uno dei gravi problemi del nostro sistema sanitario con il personale costretto spesso a turni di lavoro massacranti per coprire le mancanze delle strutture. A tale riguardo è intervenuto il presidente dell’Ordine Nazionale dei Medici, Gabriele Peperoni, che ha espresso tutta la sua amarezza per la prematura scomparsa del suo collega e ha ammonito sulla necessità di intervenire per evitare che simili disgrazie possano ripresentarsi: “
Siamo vicini alla sua famiglia. Il problema va affrontato. Non si può lavorare a ritmi così sostenuti, il personale medico è sotto stress, sono necessarie forze fresche, chi ha ruoli di responsabilità dovrà tenerne conto”. Per gli accertamenti di rito , la salma di Filippo Minieri è stata trasferita al Policlinico per l’autopsia. I colleghi lo ricordano come un professionista esemplare e una persona disponibile ad aiutare anche i più giovani. Il Caldarelli era una seconda casa, essendo stato assunto nel lontano 1978. La sua morte he gettato nello sconforto l’intero personale dell’ospedale: i tentativi di soccorso, per quanto immediati, sono risultati vani. Bisognerà però valutare la dinamica dei fatti e chiedersi se la morte di Filippo Minieri poteva essere evitate riducendo il carico di lavoro. Ed è una domanda che esige una risposta per impedire di dover piangere altre vittime di questa morte bianca tanto amara quanto assurda.La storia di Filippo Minieri , il primario di chirurgia endovascolare dell’ospedale Caldarelli di Napoli, morto dopo un turno massacrante di 11 ore.