[oblo_image id=”1″] Chi sbaglia, paga. Un motto che dovrebbe valere sempre, ma che fatica ad affermarsi nel mondo del pallone. Per ovviare almeno in parte al problema, la Fifa sta studiando la possibilità di introdurre l’espulsione a tempo per i simulatori. 10 minuti di stop per chi tenta di fare il furbo tuffandosi in area: una punizione equa ed immediata. Non si tratterebbe di una novità assoluta; l’inferiorità numerica temporanea è già prevista in altri sport come l’hockey o il rugby. Proprio al mondo della palla ovale e alla sua etica deve ispirarsi il calcio stando alle parole di Jack Warner, presidente della Concacaf. La simulazione è una truffa ai danni di avversari e spettatori che pagano un biglietto per assistere ad una partita e non ad una recita. Si tratterebbe, inoltre, di un opportuno bagno d’umiltà per il calcio, incline ad autoassolversi da ogni accusa. La sanzione fungerebbe da deterrente: allo stato attuale, il vantaggio di ottenere un rigore rimane più rilevante del rischio di vedersi sventolare un cartellino giallo. E quando il gioco vale la candela, è più facile mettere da parte l’onestà. Un’espulsione temporanea appare più adeguata, anche se non placherebbe le immancabili polemiche di moviole e moviolone. Sarebbe però un segnale della volontà di cambiare. E per il momento ci si può accontentare.

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