[oblo_image id=”1″] L’arte per il gusto dell’arte chiosava Oscar Wilde cristallizzando gli aneliti dell’estetismo. Una forma mentis condivisa da Federica Quaglieri, poliedrico talento che dopo aver esibito le proprie doti recitative tra teatro, cinema e televisione, si è messa ora alla prova come autrice in un libro sorprendente sia per le modalità in cui si snoda sia per il percorso narrativo che ne sta alla base. Gocce di pensieri sull’albero della vita è un ardito viaggio introspettivo in cui si fondono immagini e parole, istantanee e riflessioni per provarsi a capirsi e a capire ciò che sta intorno.

Un’attrice è abituata ad interpretare la vita, le emozioni e le paure dei personaggi a cui presta il volto. La scrittura obbliga a svelare se stessi: da cosa nasce l’idea di raccontarsi in un libro?
Spesso, le persone pensano che gli attori siano più bravi degli altri ,a fingere nella vita. Che lo facciano per abitudine. Io credo che non esista nulla di più sbagliato. A me, almeno, capita esattamente il contrario. Il mio lavoro mi permette di essere altro da me per molte ore del giorno. Così, quando mi riapproprio di me stessa togliendo le maschere dei personaggi, non desidero altro che vivermi ,e farmi conoscere per quella che sono davvero.
Questo libro, ha preso forma, inizialmente,come diario personale. Una specie di appunti di “viaggio”. La scrittura mi ha sempre aiutata molto. Nello specifico si è trattato quasi di una necessità. Le parole avevano urgenza di posarsi sulle pagine per rasserenare l’animo. Ho avuto voglia di condividere quello che sentivo senza veli, perché credo che le persone a volte si chiudano e si sentano incomprese nelle vicissitudini della vita. Condividere, e dare voce al dentro, aiuta. Allontana la paura. Mi sono resa conto, che riuscivo a dare corpo con le mie parole a sensazioni provate anche da altri,questo è stato tra i motivi per cui ho deciso di pubblicare .Le mie emozioni emozionavano, e non c’è nulla di più gratificante. Trovo questo scambio una cosa meravigliosa. Una magia, quasi.

Cosa deve attendersi il lettore che inizia a sfogliare Gocce di pensieri sull’albero della vita?
Si tratta di un viaggio attraverso i sensi e le sfaccettature dell’anima. Parole e immagini si fondono insieme , e se si lasciano affiorare le parole alle labbra, si aggiunge la musica dei loro suoni. E’ un libro in cui si respira Arte, direi.

[oblo_image id=”2″] Avevi già pensato in passato alla possibilità di cimentarti come scrittrice?
Scrivo da sempre. In genere, si tratta di testi brillanti utilizzati poi per il mio lavoro. Ho appena finito di girare un cortometraggio scritto da me e da un mio collega, ad esempio. Ho scritto commedie e una sceneggiatura di un film. Poi, nel privato, per me stessa intendo, ho sempre scritto. La scrittura è una passione che vivo congiuntamente alla recitazione da che ho memoria.
Scrivere un libro era tra i miei desideri. Uno sogno che coltivavo segretamente.
Grazie a Galassia Arte, nella persona di Andrea Mucciolo, ho potuto vederlo realizzato.
Andrea, si è appassionato al progetto e ha concretizzato esattamente l’idea di libro che avevo in mente. Inoltre, non è da tutti pubblicare il primo libro e vederlo distribuire a livello nazionale in uno dei maggiori circuiti esistenti.
Una gioia indescrivibile.
Con Andrea, oltre ad occuparci ovviamente di Gocce di pensieri sull’Albero della vita,che va e merita di essere seguito e pubblicizzato al meglio, stiamo già pensando ad un nuovo libro. Di stampo completamente diverso. Del resto, l’eclettismo, è una peculiarità che mi caratterizza. Sarebbe impensabile non ravvisarne le tracce negli scritti che mi appartengono.

[oblo_image id=”3″] L’impressione è che nel libro le fotografie non siano un corpo distaccato dal romanzo ma che riescano ad arrivare dove le parole non sono sufficienti per descrivere stati d’animo ed emozioni profonde: un po’ come un’espressione in primo piano di un attore che sintetizza un momento più di ogni discorso. Come ha preso forma il libro e quali sono stati i passaggi che hanno condotto alla stesura definitiva? Le foto sono assolutamente parte integrante del libro. Nella mia introduzione lo spiego nel dettaglio. Le cose di cui parlo, che scrivo,mi arrivano alla mente per immagini. Di qui, l’idea di coinvolgere tre straordinarie fotografe : Melissa Marchetti, Mirta Lispi e Loredana Vanini. A tutte e tre, ho dato separatamente da leggere quanto avevo scritto, proponendo di fare degli scatti sulle emozioni e sensazioni che dalle mie parole per loro scaturivano. Una sorta di percorso incrociato. Io scrivo per immagini e loro ,che con le immagini lavorano, ritrasformano le parole in ciò che più gli è familiare. Ecco il perché delle foto nel libro. Le ragazze, per altro, hanno lavorato completamente al buio. Nessuna ha visto prima della pubblicazione cosa aveva scattato l’altra. Incredibile i mondi che ne sono nati. Da medesime parole, hanno preso vita ritratti diametralmente opposti tra loro. E’ un libro nato dalla sinergia di più mani, che in ambiti artistici diversi ,hanno lavorato all’unisono in questa straordinaria fusione.
La stesura definitiva data alle stampe, è in realtà la sola ed unica. Tutto ciò che ho scritto è stato catturato dalle pagine nell’attimo stesso in cui le sensazioni di cui parlo, i pensieri che avevo, sono stati vissuti e provati. Per qualche mese, ho raccolto più spesso di quanto abitualmente già non faccia, ciò che mi accadeva dentro. Così è nato .
E’ un libro piccolo a vedersi, ma pregno di vita e di soddisfazioni.

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