[oblo_image id=”1″] Doveva essere la prova della verità dopo la batosta dell’esordio con la Bulgaria e il riscatto contro la modesta Repubblica Ceca. Il verdetto del campo è stato impietoso: Italia  travolta dalla Serbia e speranze di podio ridotte al lumicino. Con zero punti in classifica, la squadra di Anastasi si presenta alla seconda fase dell’Europeo di Istanbul sapendo di non essere più padrona del proprio destino. Potrebbero infatti non bastare tre successi contro Russia, Finlandia e Olanda per volare in semifinale: gli azzurri devono sperare anche in una fortunata combinazione degli altri risultati. Ma quantomeno si dovrà esibire una prova d’orgoglio.

Contro la Serbia si è vista una squadra timida, priva di idee, incomprensibilmente rinunciataria. Paradossalmente, la nostra nazionale si è dissolta proprio quando la partita sembrava incanalarsi sui giusti binari. Dopo aver sciupato nel primo set, la regia di Vermiglio e l’esplosività di Savani avevano ristabilito la parità. A quel punto il blackout. Gli azzurri si sono disuniti, hanno perso certezze in attacco e non hanno risposto di squadra allo strapotere di Miljkovic, mattatore dell’incontro con 28 punti messi a segno. 25-12 e 25-21 i punteggi dei set conclusivi, ma ancora più preoccupante è stato l’atteggiamento della nostra nazionale. Come rassegnati al proprio destino, gli azzurri sono andati mestamente incontro alla sconfitta.

Le difficoltà tecniche di un gruppo con più di una lacuna e il valore di un avversario di livello assoluto non giustificano l’apatia di chi ha perso senza combattere. Julio Velasco li chiamava occhi di tigre: erano il tratto distintivo di una nazionale convinta di poter battere chiunque si trovasse dall’altra parte della rete e che lottava per riuscirci fino all’ultimo pallone. Quello spirito ci appartiene dal 1989 quando trionfammo nella rassegna continentale: vent’anni più tardi rimane  un dono troppo prezioso per essere smarrito. Anastasi lo sa bene, speriamo che se ne ricordino anche gli altri che vestono la maglia azzurra.

Serbia – Italia 3-1 (25-23, 19-25, 25-12, 25-21)

Advertisement