[oblo_image id=”1″]Imbarcarsi per nuove rotte alla volta di terre sconosciute è sempre stato uno dei desideri dell’uomo. Ci pensò cinque secoli fa il portoghese Ferdinando Magellano che con la sua spedizione riuscì in tre anni a circumnavigare il globo; più veloce invece il viaggio di pura fantasia che compì Verne nel 1873 con il suo romanzo “Il giro del mondo in ottanta giorni”.

Oggi l’ardua impresa spetta all’australiano Pete Bethune, che prossimamente tenterà di realizzare il giro del mondo in 65 giorni a bordo della sua Earthrace, una specie di motoscafo off-shore ipertecnologico e dall’aspetto futuristico. Earthrace però non è un’imbarcazione come le altre: ha un enorme serbatoio ecologico che funziona esclusivamente a biodisel, cioè con un carburante ottenuto da fonti rinnovabili (prodotti vegetali e animali) che emette il 78% di anidride carbonica in meno rispetto al diesel tradizionale.

[oblo_image id=”2″]La partenza è prevista per il 1° marzo 2008 e, se tutto andrà bene, in soli 65 giorni Earthrace porterà a termine un tragitto di 41.834 Km via oceano.
Queste le tappe del giro: Valencia (Spagna) – Azzorre – Porto Rico – stretto di Panama– Manzanillo (Messico) – San Diego (USA) – Isole Hawaii – Isole Marshall – Palau – Singapore – Cochin (India) – Salalah (Oman) – Canale di Suez – Valencia.

Inoltre, la nave rispettosa della natura con il suo pieno biodegradabile si appresta anche a battere il primato dell’inglese Cable & Wireless, la barca che nel 1998 è riuscita a circumnavigare il pianeta in 75 giorni.

Lo scopo di questo lungo viaggio è stato spiegato sulle pagine del The Guardian :«Il record rappresenta solo una piccola parte dell’avventura, vogliamo sensibilizzare la gente, dimostrando che il biocarburante può alimentare i nostri mezzi di trasporto». Davvero una bella sfida per il capitano Pete Bethune ed il suo equipaggio, tutta in nome dell’ambiente.

Per chi volesse maggiori informazioni l’indirizzo internet è http://www.earthrace.net/.

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