[oblo_image id=”4″]Via i vecchi televisori: grandi, grossi, ingombranti. Il futuro della Sony è proiettato sugli schermi piatti a cristalli liquidi (LCD) o OLED (Organic Light Emitting Diode). A fine mese l’azienda giapponese metterà fuori produzione gli apparecchi col tubo catodico. E’ dal 2004 che Sony, inventore del famoso Trinitron – linea di schermi a tubo catodico a colori introdotti nel 1968 e ufficialmente tolti dal mercato nel 2006 – non produce più apparecchi di questo tipo per il Giappone. E’ rimasta giusto qualche industria a Singapore e in Malesia, per soddisfare le richieste provenienti da Asia e Sud America.

Più di 280 milioni di tubi catodici dal 1968 ad oggi ed ora è arrivato il momento di rottamarli. Largo quindi ai televisori al plasma, a cristalli liquidi, schermi piatti sempre più sottili che si possono appendere alla parete come quadri. Qualche settimana fa è avvenuto il sorpasso nelle vendite dei televisori Lcd (Liquid crystal display) su quelli tradizionali che ormai hanno conquistato il 47% del mercato: 60 milioni di apparecchi venduti in tutto il mondo solo negli ultimi mesi.

[oblo_image id=”2″]Quello che cambia è soprattutto la dimensione: un po’ come avere il cinema in casa, grazie anche ai prezzi sempre più bassi. Sono lontani i tempi in cui ci si riuniva dal vicino di casa o al bar perché il costo di una tv era altissimo e non tutti se lo potevano permettere: un piccolo televisore in bianco e nero costava poco meno della metà di un’automobile utilitaria.

Ma è davvero una rivoluzione? Da questi schermi straordinari, se escono poi gli stessi programmi, forse il progresso non è stato così grande.

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