[oblo_image id=”1″] Per conoscere i fondatori del genere Epic/Progressive nel mondo, bisogna compiere un lungo viaggio a ritroso nel tempo avendo come punto di partenza la Toscana. I Dark Quarterer, nascono nel 1974 a Piombino dove il bassista e cantante Gianni Nepi, il chitarrista Fulberto Serena e il batterista Paolo Ninci, danno vita ad una band che grazie ad un inconfondibile sound ed un’ ineguagliabile bravura tecnica si è saputa conquistare fama nazionale ed internazionale. Gli esordi sono con il nome di Omega Erre e i primi anni li vedono riproporre cover di gruppi progressive, hard rock e metal come Black Sabbath, Thin Lizzy, Iron Maiden – tanto per citarne alcuni – fino a quando l’amico e cultore del rock, Duccio Marchi nota il talento di questo particolare terzetto e lo spinge a creare e comporre musica propria. Dopo qualche prova di composizione poco convincente, Fulberto Serena inizia a sperimentare sonorità classiche ispirate a Bach, orientando così il songwriting verso tonalità più Sabbathiane e Doomy che donano alle canzoni un taglio più oscuro. A questo punto il nome Omega Erre non si addice più all’essenza della band e Duccio propone, dalla definizione inglese squartatore di bestie da macello, Dark Quarterer.
Il gruppo si sviluppa in questa direzione e dà alla luce il primo album autoprodotto “DARK QUARTERER” , pubblicato per l’etichetta toscana Label Service. Pur non godendo di una produzione di alto livello, si presenta come un autentico capolavoro dai brani suggestivi e incredibilmente affascinanti; è il biglietto da visita con cui la band si affaccia sul panorama metal italiano come una nuova e stupefacente realtà. L’ anno successivo il produttore e manager Giorgio Mangora propone al terzetto di realizzare il secondo album, intitolato “ THE ETRUSCAN PROPHECY “ , un altro gioiello, che ottiene critiche estremamente positive sia in Italia che all’estero, e che per stile e soluzione risulta ancora più completo del primo, permettendo ai Dark Quarterer di affinare questo innovativo stile Epic/Progressive, ritagliandosi un spazio di prestigio nella scena Heavy italiana. Purtroppo nel momento in cui la band inizia a raccogliere i frutti e i risultati di anni di fatiche, Fulberto lascia la formazione, sostituito poi, nel 1991, dal chitarrista Sandro Tersetti. Nello stesso anno partecipano al “ Festival degli sconosciuti “ di Ariccia e li vediamo vincitori assoluti, trionfando anche nella categoria ‘gruppi musicali ‘, con la canzone “ OUT OF LINE “ , che suoneranno in diretta su Raidue: che dire, una grandissima soddisfazione per un band metal italiana!
L’anno successivo l’etichetta tedesca Inline Music, propone alla band di produrre il terzo album , in cui, per la prima volta Paolo Ninci collabora alla composizione, solitamente e in gran parte affidata a Gianni Nepi. Esce così “WAR TEARS“, il quale contiene brani dallo stile e dall’anima unici, di grande spessore, se ne vendono infatti più di 2500 copie, ma purtroppo l’etichetta fallisce e la band non riceve né i diritti, né i guadagni che le spettano, oltre alla mancata distribuzione in Italia. Decidono nel 1997 di produrre un altro album, ma il chitarrista Sandro Tersetti lascia la band, sostituito poi l’anno successivo, dal giovane e talentuoso Francesco Sozzi, il quale dimostrandosi fin da subito all’altezza, contribuisce alla realizzazione del quarto album intitolato “ VIOLENCE “ , risultato del connubio tra l’esperienza di Gianni e Paolo e la freschezza portata dal nuovo chitarrista. Il disco viene registrato, ma manca l’etichetta che si occupi della pubblicazione, ma grazie all’ Andromeda Relics e su consiglio del produttore Tony Soddu, registrano nuovamente l’ album donandogli un approccio più live,nel 2002 viene pubblicato,attirando subito l’attenzione della stampa specializzata,ottenendo eccellenti valutazioni. L’album contiene brani di altissimo livello, reale dimostrazione di quanto sia ancora viva l’anima dei Dark Quarterer. A questo punto, nasce la necessità di proporre anche in sede live la sonorità e l’atmosfera propria di ogni produzione, perciò il terzetto decide di accogliere il tastierista Francesco Longhi. Momento susseguito da una serie di concerti, tra cui la partecipazione al festival tedesco dedicato al metal classico, “Keep It True “, dove i Dark Quarterer dividono il palco con i famosissimi Manilla Road. Nel 2006 la band trova un accordo con la Mygraveyard Production di Giuliano Mazzardi e nel 2007 ristampa “ WAR TEARS “ e per la quale pubblicano anche il loro quinto capolavoro “SYMBOLS “, contenente sei lunghi brani, capaci di avvolgere l’ascoltatore tra note coinvolgenti,risultato dell’esperienza e dell’evoluzione di una formazione attiva da più di trent’anni,una nuova fase più Progressive e meno Heavy, ma che non ha perso l’atmosfera epica ed evocativa marchiata Dark Quarterer. Le recensioni sono a dir poco entusiasmanti e a pochi mesi dall’uscita vengono vendute tutte le copie e viene ristampato ben tre volte. Nel 2010 sempre per la MyGraveyard Production esce il loro Dvd ufficiale che abbraccia tutta l’era Dark Quarterer e a breve uscirà anche il Cd audio, attualmente la band sta lavorando al prossimo capolavoro, la cui uscita e’ prevista per il 2012.
Nel 1987 su Rockerilla, il giornalista Claudio Cubito, il quale fu il primo a coniare il termine epico/progressivo associandolo a questa band, scriveva : “ Concludo dicendo che questo disco dei Dark Quarterer va a collocarsi tra i migliori lavori della produzione italiana e sarebbe un peccato passasse inosservato. Un monito per tutti, compreso il gruppo: datevi da fare per promozionarlo a dovere : potreste aprire la strada verso un nuovo filone di Progressive/Epic “ … nel 2011, confermo che il contributo e la passione donati da questa formazione, segnata da una forte personalità tecnica, capace di trasmettere al proprio pubblico il raffinato sound che li contraddistingue, lasceranno la loro impronta indelebile nella storia della musica made in Italy.

[oblo_image id=”2″] Per ulteriori info: http://www.myspace.com/darkquarterer

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