[oblo_image id=”1″] Vicedirettore generale: questa la dizione corretta della sua nuova carica. Ma più che i titoli da marcare sulla targhetta della porta del nuovo ufficio, contano le reali competenze. E quelle di Roberto Bettega saranno fondamentali: la nuova Juve riparte dal figlio prediletto da cui è stata accompagnanta fin dalla scuola calcio. Nella presentazione poche parole e concetti chiari. D’ora in poi ogni decisione dell’area tecnica dovrà essere approvata da BobbyGol: a lui toccherà il compito di risollevare le sorti della sua amata. Una missione impegnativa: dovrà rigenerare giocatori paralizzati dal peso della maglia, aiutare Ferrara o trovare un nuovo tecnico, proteggere la squadra dagli attacchi della stampa e ricucire il rapporto con la tifoseria. Ha già programmato i colloqui: metterà a disposizione la propria esperienza per ridare slancio ad un progetto che ha smarrito lo slancio iniziale. La sensazione è che finalmente in corso Galileo Ferraris si ritorni a dare spazio a chi conosce le dinamiche del campo e dello spogliatoio, a costo di fare un passo indietro. Perchè l’uno e trino Jeanc Claude Blanc – presidente, direttore generale e amministratore delegato – al di là delle smentite ufficiali (”la scelta di Bettega è strategica come conferma la durata del contratto di 30 mesi”), abbia abbracciato la strada dell’autocritica riconoscendo la necessità di inserire nell’organigramma societario un pezzo di storia bianconero. Uno a cui non va spiegato cosa sia la Juve, perchè la Juve è la sua vita, che non parla di “progetti” perchè sa che la Vecchia Signora non può inseguire traguardi diversi dalla vittoria. Magari non basta per far dimenticare le delusioni prenatalizie al popolo bianconero, ma almeno aiuterà a credere un pò di più nei buoni propositi per l’anno nuovo.

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