Bardarbunga
Bardarbunga

L’Islanda ha interdetto il traffico aereo in seguito all’eruzione del vulcano Bardarbunga . Per il momento non sono stati chiusi gli aeroporti perchè dalle rilevazioni effettuate, non si registra l’emissione di cenere ma la situazione viene monitorata costantemente e non si può escludere che tale provvedimento venga attuato in caso di novità. Nel frattempo è scattata l’allerta rossa, riservate alle emergenze più gravi e la mente di molti è tornata indietro al 2010, quando l’eruzione di un altro vulcano islandese, il piccolo Eyjafjallajokull paralizzò l’intero traffico aereo europeo e non solo per il nome impronunciabile.

Il Bardarbunga è uno stratovulcano subglaciale, con un’attività di grande eruzione che si attesta ciclicamente ogni 250 anni. E’ stato protagonista nel 1477 della più potente eruzione registrata in Islanda con un  Indice di esplosività vulcanica pari a 6 che corrisponde ai fenomeni “colossali”. In questi giorni sono stati riscontrati 1600 movimenti sismici che confermano un’attività estremamente intensa anche se le gli organismi di controllo continuano a ritenere la situazione non pericolosa. Ciò è dovuto alla posizione piuttosto isolata del vulcano che rimane molto distante dai centri abitati anche per la lungimiranza delle amministrazioni locali che hanno preferito non edificare per un’area molto ampia nelle vicinanze del Bardarbunga. Qualora non dovessero esserci eruzioni con spargimento di cenere, probabilmente i disagi per i voli potrebbero rimanere contenuti. Il vulcano supera i 2000 metri di altitudine, con una caldera 70 km² arrivano a toccare una profondità di circa 700 metri.

Le foto apparse su internet sono estremamente spettacolari e testimoniano uno scenario quasi apocalittico con colori e atmosfere pressochè surreali e che attirano la curiosità dei turisti. Si può notare anche a distanza la presenza di tefrite, l’insieme di materiali piroclastici che vengono prodotti durante un’eruzione vulcanica.

Bardarbunga , l’eruzione del vulcano islandese costringe all’interdizione del traffico aereo. Al momento, però, non è prevista la chiusura di aeroporti non essendoci spargimento di cenere.
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