[oblo_image id=”1″] “Vino & vitae, bevi e controllati” è l’incontro – conferenza stampa indetto da Coldiretti Piemonte in cui sono intervenuti Paolo Rovellotti, presidente di Coldiretti Piemonte, Vincenzo Gerbi, docente all’Università di agraria di Torino, Mario Del Piano, direttore del Reparto di Gastroenterologia all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, Eossana Becarelli, antropologa e Direttrice Sanitaria dell’Ospedale Giovanni Vecchio di Torino e Sergio Miravalle, caporedattore de La Stampa. L’incontro sarè moderato da Michelangelo Pellegrino, responsabile Ufficio Stampa Coldiretti Piemonte. Le ragioni che spingono l’organizzazione agricola a provuovere questo dibattito, sono molteplici: in particolare, la presenza dei vari relatori di livello medico-scientifico ha l’obiettivo di non demonizzare il consumo di vino, ma soprattutto di chiarire le sostanziali differenze tra il vino stesso e le altre bevande a base di alcol. “Spesso assistiamo – dicono Paolo Rovellotti (Presidente Coldiretti Piemonte) e Bruno Rivarossa (Direttore Coldiretti Piemonte) – ad una colossale confusione tra i diversi livelli e le diverse tipologie di alcol contenute nel vino e in altre bevande. Sappiamo tutti che non si possono mettere sullo stesso piano e bisogna sottolineare come l’effetto negativo sulla guida sia dovuto principalmente ai superalcolici. Ma vogliamo che queste assezioni vengano confermate da medici ed esperti in modo che ristabiliscano un fondamento di verità per un’informazione chiara e corretta al grande pubblico.” Quale modo migliore per illustrare questa importante iniziativa, l’esposizione dei numeri statistici del vino in Piemonte: su 50.000 ettari circa di vigneti. copre circa il 6% del patrimonio vitato italiano; circa 3 milioni di ettolitri di vino all’anno di cui 1 nilione di DOC bianchi – 1,4 milioni di DOC rossi – 0,6 milioni di vini generici da tavola; i vini DOC rappresentano complessivamente oltre l’80% (oscillazione tra l’80 e l’85); la resa media dell’uva oscilla tra i 65 agli 85 quintali per ettaro (2009=80 Q/HA) NB resa vina 45/60 ettolitri /ha; utilizzo risorse per arricchimento; campagna 2009, sui 65 milioni nazionali il Piemonte ha richiesto 260.000 euro, nel 2008 su 60 IT il Piemonte ha richiesto 1,3 milioni; la campagna dove il Piemonte ha richiesto più risorse per arricchimento è la vendemmia 2002 con 3 milioni sul totali IT di 94 milioni. L’aiuto è attualmente fissato a 2,2 euro / % vol.hl (circa 1 euro/litro). L’utilizzo risorse per la distillazione facoltativa campagna 2009 (450 euro/ettaro) sui circa 38 milioni di euro richiesti a livello nazionale. Il Piemonte non ha richiesto nulla, campagna precedente solo 285 hlm precedentemente tra 4 mila e 21 mila ettolitri (intervento precedente nuova OCM intorno ai 2 euro ettogrado, quindi circa 20-22 centesimi/litro). Altri dati significativi: calore complessivo 5.5 milioni di euro per investimenti materiali, 20.000 aziende viticole e 50.000 tra cantine, liquorifici e acetifici; le imprese industriali per la produzione di vino e distillati sono 280 con 3.300 addetti; 54 cantine cooperative e 14.000 soci circa, 24.000 addetti a vigneti e cantine, 340 milioni di euro è il valore della produzione del vino pari all’11% della produzione agricola piemontese e 18% del valore vitivinicolo nazionale; l’ezport copre oltre il 60% del vino prodotto in Piemonte con 1,100 milioni di euro di fatturato con 3.738 punti di vendita diretta (17% dell’intero territorio nazionale). Dopo questa serie di numeri davvero gratificante e confortante per il futuro e traendo le conclusioni generali, verrebbe davvero da chiedersi e da riflettere successivamente, se il Parlamento avesse applicato tale legge anche per le proprie magagne interne con la severità e la rigida razionalizzazione con cui ha promulgato i livelli massima di tollerabilità alcolica, forse a quest’ora … vivremmo in un mondo migliore.

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