[oblo_image id=”1″] Se il Mondo fosse governato dalle donne forse sarebbe migliore! Dall’8 al 12 luglio si e’ parlato dei diritti delle donne con 2.500 donne intervenute da ogni parte del mondo, alcune indossanti i costumi nazionali del proprio paese, nella grande convention di Zonta International. Sara’ stata l’occasione per una grande festa ma anche un raduno per rivendicare tutti i diritti delle donne che spesso vengono meramente dimenticati e calpestati , in una cornice multietnica davvero particolare e alquanto suggestiva che ha radunato al Centro Congressi Lingotto di Torino una moltitudine di donne provenienti da tutte le parti del pianeta con relativi usi e costumi e soprattutto grandissima voglia di festa in un momento di crisi mondiale dove, forse, voglia di festeggiare ce ne sarebbe ben poca.
Ecco la 61 sima Convention di Zonta International, una “international service organization” come si potrebbe definire, fondata nel 1919 a Buffalo negli Stati Uniti con il proprio quartier generale sempre negli USA a Oak Brook Illinois; oggi puo’ vantare risonanza mondiale di ben 31.000 membri di 65 paesi. Zonta promuove il Programma Amelia Earhart ispirato a lei ed istituito nel 1938. Dall’avvio della borsa di studio che porta il nome della socia più famosa, (appunto Amelia Earhart), sono state premiate 1.368 donne di 68 Paesi per un totale di 8 milioni di dollari assegnati.
I vertici organizzativi di Zonta hanno scelto Torino come location perché la città ha avuto un ruolo fondamentale per i diritti delle donne, primo dei quali quello al voto: proprio in questi giorni è stato presentato «Torino 1911» il libro che ricorda il primo congresso pro suffragio femminile, che si tenne a Torino a cinquant’anni dall’Unità d’Italia e sicuramente anche per il suo grande impegno che da anni attua nel battersi per la difesa e l’importanza del ruolo della donna nel mondo. Significativa e per questo collegabile al Congresso, anche la presenza dell’Organismo delle Nazioni Unite I L O che da moltissimi anni opera in pianta stabile nel capoluogo piemontese e porta lustro alla citta’ nel panorama internazionale.
E’ stato davvero bello poter veder sfilare quasi tutti i Paesi mondiali, da quelli europei a noi vicini fino alle estremita’ del lontano Oriente fino l’Indocina, dell’Africa, del continente americano e persino nelle lontanissime a noi Australia e Nuova Zelanda ma soprattutto bello poter rivivere la moltitudine di colori come mai piu’ forse succedera’ (anche se ovviamente ci auguriamo il contrario). Da cosa nasce questa esigenza di radunarsi ogni due anni ed intraprendere in alcuni casi, viaggi aerei di oltre 48 ore? La convention internazionale Zonta, comunemente il “club delle donne” e’ la perfetta rappresentazione «per l’emancipazione della donna» ed e’ sicuramente uno dei piu’ antichi e ad oggi in continua espansione con iniziative e progetti legati ai diritti delle donne, tematiche e previsioni sempre e solo legate alla grande potenza e iniziativa che possono sprigionare le donne nel mondo. L’intenso programma della convention si apre con la cerimonia di apertura, celebrata sui palchi dell’ Auditorium e della Sala dei 500, al Lingotto, presieduta da Simone Ovart Bruno, la prima italiana direttore internazionale e che ha voluto la convention a Torino. Nelle città dove c’è Zonta i diritti delle donne sono più tutelati» ha detto Giovanna Quaglia, assessore al bilancio della Regione, e per Maria Cristina Spinosa, assessore alle Pari opportunità del comune: «Torino è la capitale dei diritti delle donne». Le rose che hanno accolto le donne di Zonta erano «Le rose donne d’Italia» create per il 150°, arrivate dai fiorai di Sanremo.
Nei giorni successivi l’attivita’ si e’ concentrata principalmente con le «business session»: i progetti di lavoro e le strategie per «trasformare la vita delle donne» iniziando dal Sud del mondo, dove le condizioni umane sono al limite e alla vita delle donne si accompagna la violenza e la brutalità. I service internazionali coinvolgono la Liberia e il Rwanda documentando anche le vicende con suggestivi ed accurati servizi video, i progetti di prevenzione della violenza alle donne sono rivolti all’Honduras a Samoa e ad altri dodici Paesi in cui la violenza dilaga quasi gratuitamente e senza alcun controllo. Tra le personalita’ presenti (featured speakers) che hanno relazionato nel corso della convention, spiccano Michelle Bachelet, ospite d’onore ex presidente del Cile, attualmente alla guida dell’Agenzia per l’Uguaglianza di Genere e l’Empowerment delle Donne e Direttrice Esecutiva delle donne alle Nazioni Unite; la Direttrice Generale Manager Director, Shirley Randell, docente internazionale in sociologia australiana. Premiate per la loro costanza e il loro impegno assiduo nell’attivita’ zontiana, la spagnola Sara Arboss, ingegnere aeronautico presso l’Imperial College London, la tedesca Lynn Waffenschmidt, zontiana esperta del mondo orientale e piu’ precisamente nelle problematiche femminili legate alla Cina e la lussemburghese Anne Soisson, laureata in legge e anche lei impegnata nella lotta per i diritti delle donne.
Al termine dei quattro giorni di intenso lavoro, suggestivi anche i saluti (nella cerimonia finale di chiusura e di arrivederci alla prossima convention) di tutte le Governatrici delle sezioni uscenti e di quelle entranti, con una cerimonia molto toccante ispirata al reciproco rispetto con il saluto sugellato con lo scambio della rosa gialla e della spilla della propria sezione di appartenenza (per il nostro Paese si sono insediate come Governatrici l’alessandrina Nadia Biancato e la romana Sonia Albanese); dopo tutti i nuovi insediamenti sicuramente quello piu’ significativo con il saluto di fine Presidenza di Diane Curtis e l’insediamento della nuova Presidentessa Lynn Mc Kenzie, documentato anche da un bellissimo video del suo lontano ed affascinante Paese, la Nuova Zelanda.
Ringraziando tutte le meravigliose donne che hanno partecipato a questa affascinante convention, ci si puo’ dare appuntamento per il 2014 ad Orlando, nel Continente di origine di Zonta International.

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