il_pubblico_durante_il_PhiloshowSi è chiusa sabato sera tra gli applausi del pubblico la seconda edizione di Carboneide, la Popsophia del mondo classico, il festival che indaga l’antichità classica con le lenti del pop contemporaneo.

Un altro grande successo per Popsophia, che viene dai grandi numeri del festival di Pesaro concluso da poco, e per la direttrice artistica Lucrezia Ercoli: “Credo che l’unicità di Carboneide – rispetto ai tanti eventi dell’estate – sia quella di costruire, con poche risorse economiche, un programma capace di unire ricerca culturale e piacevolezza dello spettacolo. Senza noiose presentazioni di libri, autoreferenziali passerelle di personaggi famosi o tappe del tour del cantante del momento. Una formula che ha premiato la prima edizione e si è confermata vincente anche nella seconda. Soltanto creando un evento originale e inedito si accresce il potenziale nazionale del festival e si richiama un pubblico da fuori regione”.

Numerosissimo infatti è stato il pubblico presente durante le due giornate, che nonostante le alte temperature e la bella stagione è approdato nel piccolo borgo della Valdaso per assistere a tutti gli appuntamenti del festival.

la_torre_di_OrtezzanoGli ospiti Umberto Curi, Francesca Boccuni, Roberto Mordacci, Cesare Catà, Salvatore Patriarca, Simone Regazzoni e Massimo Donà si sono alternati sul palco, lanciandosi in riletture ardite del mondo classico in un viaggio nel tempo tra cinema, letteratura, musica e ovviamente filosofia.

I testi classici, quindi, sono diventati imprescindibili per interpretare la cultura pop di cui siamo intrisi, con accostamenti spudorati che solo Popsophia prova a fare: Aristotele e il cinema, i Beatles e i Rolling Stones come contrapposizione tra spirito apollineo e dionisiaco, la storia romana con Game of Thrones e Star Wars, l’amore platonico con Patti Smith e, infine, la filosofia del vino con la musica contemporanea. La musica, infatti, è stata la grande protagonista di questa seconda edizione: la band di Popsophia Factory non solo ha fatto scatenare il pubblico durante i Philoshow serali ma, insieme alla voce recitante di Pamela Olivieri, ha accompagnato le Lectio Pop del tardo pomeriggio, per una contaminazione totale dei generi.

Insomma, il modo di fare cultura di Popsophia, unendo varie forme artistiche come le canzoni di Amy Winehouse con la filosofia di Platone, o la letteratura epica con le serie tv, si è riconfermato vincente.

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