[oblo_image id=”1″] A Torino il futuro e’ gia’ iniziato, il simbolo di una lenta ma significativa trasformazione poggia oggi le sue basi in una costruzione avveniristica che giunge in un momento particolare su cui ribadire ancora una volta che il ruolo del capoluogo subalpino oggi, non e’ piu’ il simbolo di una citta’ in decadenza ma piuttosto e’ quello di una piccola e moderna metropoli che riesce a mantenere tutta la sua storia antica e il suo cosiddetto “stile sabaudo”. Ecco nascere su questi presupposti, la nuova stazione di Torino Porta Susa, un concentrato di design e praticita’, di eleganza e raffinatezza, di modernita’ e di compostezza, fiore all’occhiello nel campo delle energie rinnovabili per i suoi micro pannelli installati su tutte le vetrate presenti ed inserita in quella che diventera’ la nuova “area internazionale ferroviaria” cittadina (visto che i transiti nazionali continueranno a passare da Porta Nuova e Lingotto) e assumendo finalmente per la citta’, un ruolo fondamentale forse mai ricoperto prima, come fossimo un biglietto da visita per tutti coloro che si recheranno nel nostro Paese. Questa e’ la nuova Porta Susa, per troppo tempo un sogno ed ora finalmente realta! La storica data del 14 gennaio 2013 vede la nuova stazione di Torino Porta Susa AV (Alta Velocita’) il secondo hub ad essere completato dopo Roma Tiburtina. inaugurata dal Presidente del Consiglio Mario Monti. A fare gli onori di casa il Sindaco del Comune di Torino Piero Fassino e i vertici del Gruppo FS Italiane, il Presidente Lamberto Cardia e l’Amministratore Delegato Mauro Moretti. Durante la cerimonia è stata anche svelata, nella Galleria centrale, una stele con inciso il Decreto Fondamentale dell’8 febbraio 1848 alla base dello Statuto Albertino, promulgato da Carlo Alberto di Savoia. Al monarca sabaudo è dedicato il nuovo hub piemontese, per sottolineare il valore simbolico e il ruolo che la città di Torino ha avuto nell’Unità d’Italia. Presenti il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, il Ministro
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo, il Ministro della Salute Renato Balduzzi, il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, insieme con l’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana Michele Mario Elia. A Torino Porta Susa AV crescono le modalità di accesso alla nuova stazione e viene attivato un nuovo collegamento diretto al piano della strada, dopo l’attivazione della
fermata della metropolitana nel nuovo fabbricato e di diversi servizi ai viaggiatori. Il nuovo hub AV piemontese ha ricevuto il premio Solare Europeo 2012 per la volta di copertura della stazione, realizzata con un sistema fotovoltaico che consente di recuperare parte del fabbisogno elettrico dell’intero corpo stazione. Il premio è stato assegnato dall’Associazione Eurosolar. I livelli che nella stazione Torino Porta Susa AV ospitano le diverse modalità di trasporto (AV, treni regionali, metropolitana, taxi, auto, autobus, tram, moto e biciclette) sono connessi attraverso collegamenti pedonali che garantiscono la continuità con i percorsi urbani limitrofi. All’interno della Galleria urbana, le aree dei servizi dedicati ai viaggiatori e alla città sono ospitate in volumi trasparenti in acciaio e vetro e nei due livelli sottostanti ci sono parcheggi e locali tecnici.
L’architettura del progetto reinterpreta in chiave moderna le magnifiche gallerie urbane delle città italiane del XIX secolo e le hall ferroviarie delle stazioni ottocentesche. Torino Porta Susa AV è uno spazio urbano in continuità con la città. Il nuovo terminal, che attraversa la città da Nord a Sud, rappresenta un’occasione per ricucire tessuti urbani divisi, da oltre 150 anni, dall’asse ferroviario e, al tempo stesso, per ridisegnare un settore in profonda trasformazione all’interno della Cinta Daziaria. L’hub inaugurato oggi, progettato da Gruppo AREP (J.M. Duthilleul, E. Tricaud) – Silvio D’Ascia e Agostino Magnaghi, è una delle cinque nuove stazioni Alta Velocità pensate dai più importanti architetti internazionali: Roma Tiburtina (ABDR di Paolo Desideri), Bologna Centrale (Arata Isozaki), Firenze Belfiore (Foster e Arup) e Napoli Afragola (Zaha Hadid). Le Ferrovie dello Stato Italiane si confermano così come principali promotori in Italia dell’architettura di qualità.

L’OPERA Situata tra Corso Bolzano e il viale alberato della “Spina”, la nuova stazione Torino
Porta Susa AV è una spettacolare galleria in acciaio e vetro – lunga 386 metri (quanto un Frecciarossa) e larga circa 30 metri – ritmata da una serie di attraversamenti della galleria situati in continuità con il tessuto viario pre-esistente. All’interno della galleria urbana, le aree dei servizi dedicati ai viaggiatori e alla città, sono ospitate in volumi trasparenti in acciaio e vetro, e nei due livelli sottostanti si trovano parcheggi e locali tecnici. L’architettura del progetto reinterpreta in chiave moderna le magnifiche gallerie urbane delle città italiane del XIX secolo e le hall ferroviarie delle stazioni ottocentesche.
Dal punto di vista “sistemico” si articola in quattro ambiti:
• il sistema treni: banchine di accesso e binari, realizzati al di sotto del fabbricato della stazione;
• il sistema servizi ai viaggiatori: biglietterie, sale d’attesa, informazioni e gli altri servizi primari destinati alla clientela ferroviaria;
• il sistema servizi: attrezzature di pubblica utilità, intrattenimento, culturali, commerciali e di ristoro;
• il sistema trasporto integrato: la stazione della metropolitana, al di sotto del piano dei binari ferroviari, parcheggi, raccordo con le linee bus di superficie.

ARCHITETTURA BIO CLIMATICA ED EFFICIENZA ENERGETICA
La “pelle vetrata” della stazione (circa 15.000 m²) è quasi interamente equipaggiata di celle fotovoltaiche monocristalline posizionate tra i due strati delle lastre di vetro della copertura. Esse fungono da schermo frangi-sole di densità variabile crescente dal basso verso il colmo della copertura e contribuiscono al comfort ambientale interno in estate (produzione di energia: 680.000 KWh/anno). La galleria del fabbricato è rinfrescata in modo naturale dal volume interrato dei binari, che permette la creazione di moti convettivi naturali d’aria risalente dal basso del volume ferroviario all’alto della copertura vetrata. Inoltre, le lastre di vetro che formano la lanterna in sommità, distanziate tra di loro da uno spazio di circa 5 cm di altezza,
consentono scambi d’aria naturali tra l’ambiente interno e l’esterno. Il comfort ambientale è completato da apporti di calore (d’inverno) e di refrigerio (d’estate), fornito da pannelli radianti a pavimento posizionati negli spazi di attesa dei viaggiatori. La presenza di una diffusa vegetazione, con alberature su vaso, permetterà di ombreggiare le aree di circolazione interne aumentando la sensazione di comfort
naturale.

PREMIO EUROPEO PER LA COPERTURA FOTOVOLTAICA
Il Premio Solare Europeo 2012 è stato assegnato a Torino Porta Susa AV per la volta di copertura, realizzata con un sistema fotovoltaico che consente di recuperare parte del fabbisogno elettrico dell’intero corpo stazione. Il riconoscimento è stato consegnato, a Berlino, dall’Associazione Eurosolar.

GRANDI ARCHITETTI A CONFRONTO
Il Concorso internazionale per la nuova stazione AV di Torino Porta Susa e per una torre annessa per i servizi, bandito da Rete Ferroviaria Italiana nell’estate del 2001, ha avuto due fasi: nella prima (autunno 2001), la giuria internazionale – presieduta dall’architetto olandese Herman Hertzberger – ha esaminato le 55 idee progettuali presentate in forma anonima. Nella seconda fase (inverno 2001), dopo accurato esame, la giuria ha selezionato 7 progetti che sono risultati appartenere ai concorrenti: Gruppo Arep (Jean-Marie
Duthilleul e Etienne Tricaud) – Silvio d’Ascia e Agostino Magnaghi; Turner & Townsend Group – William Woolgar – Derossi Associati – Boris Podrecca; IAW – Alberto Priolo; Atelier d’Architecture Paczowsky – Fritsch; Tecnosistem – Franco Purini; Manuel Zanon – Stefano Liccardo – Massimo Stella; Lisandro Gambogi – Archea. La Giuria, riunitasi a Torino il 5 e 6 marzo 2002, decretò vincitore il progetto del
Gruppo AREP (Jean-Marie Duthilleul e Etienne Tricaud) – Silvio d’Ascia e Agostino Magnaghi “… per la semplicità e comprensibilità dell’involucro nonché per la definizione di uno spazio urbano che, fondendo le funzioni di un importante nodo intermodale con attraenti servizi commerciali, si prefigura come polo di attrazione della città …”.

CENNI STORICI Costruita nella zona d’ingresso occidentale della città a metà del XIX secolo, la Stazione
di Porta Susa, allora chiamata “Stazione della Ferrovia di Novara”, fu un elemento importante dello sviluppo urbanistico della città sabauda. Il Regno di Sardegna fu l’unico tra gli Stati italiani a mettere in atto un progetto di investimenti nelle infrastrutture ferroviarie e nel maggio 1855 venne inaugurato il primo tratto da Novara alle porte di Torino. Di impostazione eclettico-classicista, l’edificio storico della Stazione di Porta Susa (1855-1865) spicca per la sua collocazione a chiusura della prospettiva di Via Cernaia. Originariamente progettata come stazione di testa, divenne presto di transito, quando la linea si estese fino a Milano. L’edificio originario – ancora parzialmente utilizzato durante i lavori di costruzione del Passante ferroviario e dei corridoi aerei di collegamento fra le banchine sotterranee della nuova stazione AV – sarà oggetto di un progetto di ammodernamento e riqualificazione.

PORTA SUSA AV, UNA STELE PER LO STATUTO ALBERTINO a memoria del ruolo di Torino nell’Unità d’Italia
Nuova stazione Porta Susa AV, una stele testimonia il ruolo di Torino nell’Unità d’Italia. Installata nella Galleria centrale del nuovo Corpo stazione la stele è incisa con il Decreto Fondamentale dell’8 febbraio 1848 alla base dello Statuto Albertino. L’opera fa parte del programma di intervento I Luoghi della Memoria promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia,
sotto la guida del Comitato dei Garanti presieduto da Giuliano Amato e sotto il Coordinamento Scientifico di Paolo Peluffo. L’installazione, su progetto di Annalaura Spalla, è un monolite in ferro nero e acciaio alto 12 metri collocato sull’asse del percorso lineare della stazione. I grandi campi dell’iscrizione sono realizzati con l’assemblaggio di lastre modulari in lamiera di ferro nero e contengono due scale di caratteri tipografici: la microscala delle lettere che compongono il testo e la macroscala della scritta 1848, l’ordine gigante della lastra. La nuova installazione dedicata a Carlo Alberto condivide, con le altre realizzazioni dei Luoghi della Memoria, la costruzione di un progetto per avvicinare le persone ai temi della Storia d’Italia.

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