[oblo_image id=”1″] L’Europa da il via ufficialmente  al progetto Smat City e stanzia i primi 75 milioni di euro per le cosiddette citta’ intelligenti, ovvero quelle che riusciranno a ridurre i consumi e garantire, attraverso un’oculata struttura e organizzazione, uno sviluppo ecosostenibile. L’atteso programma “Smat Cities and Communities” e’ stato presentato il 21 giugno a Bruxelles alla presenza di oltre 500 rappresentanti delle amministrazioni locali europee che aspirano a candidarsi come citta’ pilota chem attraverso quei  fondi, ci impegneranno a portare avanti progetti di ristrutturazione energetica  e reti intelligenti. L’obiettivo dell’Unione europea e’ realizzare l’integrazione intelligente delle tecnologie energetiche nel  tessuto urbano nelle citta’ pilota che saranno selezionate; questo aprira’ le porte a nuovi mercati per l’industria europea. Le citta’ dono la chiave per raggiungere gli obiettivi cella UE di risparmio energetico del 20% entro il 2020 e allo sviluppo di un’economia a basse emissioni entro il 2050, perche’ il 70% del consumo energetico della UE si svolge in citta’. Torino si candida a diventare una delle Smart City prescelte dai bandi europei. A Bruxelles era presente l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta, per raccogliere preziosi  elementi informativi utili a calibrare al meglio la progettazione che Torino presentera’ all’Unione europea. Nel corso della presentazione, l’assessore Lavolta ha incontrato i rappresentanti  delle Citta’ di Lione e Budapest, definendo con loro i dettagli di una probabile alleanza strategica; a quiesta dovrebbe aggiungersi la Citta’ di Monaco, con cui vi saranno incontri nelle prossime settimane. Questo grande accordo, unito alle alleanze che la Citta’ sta costruendo con i soggetti economici e i poli universitari del nostro territorio, sono le fondamenta su cui poggia la forza e la credibilita’ della candidatura di Torino alla sfida di Smart City,  “Una Citta’ Smart pensa al suo futuro”, ha detto in proposito l’assessore. In che modo? Ponendo le condizioni per una drastica riduzione di CO2 nell’aria che respiriamo attraverso un complesso piano d’azione che coinvolgera’ tutta la macchina comunale. “Smart City e’ la piattaforma progettuale per avviare, a partire dai contesti urbani l’era della green economy – prosegue Lavolta  – il processo il quale la sostenibilita’ ambientale diviene la condizione e non piu’  il vincolo per le strategie di sviluppo e innovazione delle societa’ tecnologicamente avanzate”. Torino ha gia’ perconso in parte questo indirizzo, approvando il Piano d’Azione per l’energia sostenibile che impegna la citta’ a ridurre del 40%  entro il 2020 (anno di riferimento il 1991), le emissioni di CO2. Un taglio che nel 2005 era gia’ del 18.5% e che si e’ ad oggi ancora piu’ accresciuto grazie in particolare alla metropolitana e ad altre azioni che il Piano descrive minuziosamente. Ora la citta’ si prepara a varare un progetto speciale per unire le forze attorno a questo ambizioso obiettivo. Forze che non saranno soltanto pubbliche: sono infatti coinvolte le maggiori istituzioni  locali, le imprese del territorio orientate nel  loro core business, alla sostenibilita’, ma anche grandi imprese nazionali e globali, notevolmente interessate a investire nella green economy e attratte dall’intervento economico dell’Unione europea. Sono collaborazioni che offriranno al progetto innovazione e supporto tecnologico, un valore aggiunto indispensabile. Una forte partnership e’ gia’ stata avviata, a partire dal Piano d’Azione, con il Politecnico di Torino, che offre supporto scientifico al “lavoro politico“ della citta’ in sede UE. Una citta’ smart ha fame di innovazione, di idee nuove per costruire un nuovo modello di citta’, in quanto rete di conoscenze ed idee, mettendo insieme produzione, ricerca, esperienza attorno ai temi  fondamentali dell’essere citta’: mobilita’ sostenibile, bioedilizia, produzione e consumo di energia, uso del suolo. Smart City vuol dire investire e creare posti di lavoro pensando all’ambiente, essere attenti alla qualita’ sociale delle trasformazioni. Un progetto, quindi, molto ambizioso, che rappresenta un punto di dorza della nuova Torino orientato soprattutto su due argomentazioni di base:  il risparmio energetico degli edifici pubblici e privati e la mobilita’.

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