GruVillage 2017, una delle manifestazioni di punta nel panorama estivo del nord-ovest, scelta privilegiata per le tournée dei migliori artisti italiani e internazionali, annuncia la sua dodicesima edizione fra metà giugno e fine luglio 2017. Il festival si svolgerà come sempre nell’Arena esterna di Le Gru a Grugliasco, alle porte di Torino, una location di 6.000 mq sempre più bella, un accogliente spazio verde, attrezzato al meglio per artisti e pubblico e offrirà una programmazione eclettica, di grande qualità: la line-up è in fase di costruzione.

Il primo lancio del Festival è straordinario: il GruVillage sposa per il terzo anno l’arte contemporanea e affida a uno degli street artist italiani più quotati al mondo il compito di lasciare il suo inconfondibile segno artistico sulla manifestazione.

“Madmoiselle Le Gru” è questo il titolo dell’acquerello su serigrafia stampata a mano che diventa la leading image, il fil rouge di tutta la comunicazione e la grafica dell’edizione 2017 del GruVillage. L’opera, creata in esclusiva per il Festival, è a firma di PixelPancho, l’artista di origini torinesi considerato uno dei più grandi interpreti della street art internazionale. L’immagine ritrae un robot dalle sembianze umane e femminili, vestito con abiti ottocenteschi, che stringe a sé una gru, immersa in un enorme bouquet di piante e fiori.
La raffigurazione di automi è il “marchio di fabbrica” di PixelPancho che fin dal suo esordio sceglie come protagonisti delle sue opere robot umanizzati che vivono in mondi immaginari popolati da riferimenti e citazioni sia storiche sia contemporanee. Queste figure “androidee” rappresentano la deificazione dell’uomo stesso. L’uomo è protagonista senza mai comparire in carne ed ossa, la sua pelle sensibile diviene ferro, il suo animo ingranaggio.  Nella serigrafia pensata per il Festival PixelPancho inserisce l’elemento animale: la gru. L’uccello è il simbolo di Le Gru e ovviamente del GruVillage: si pensa addirittura che il toponimo di Grugliasco – la città alle porte di Torino sede del Festival – faccia riferimento alle gru che un tempo sostavano nell’area durante le migrazioni stagionali. Un luogo che con il tempo non ha tradito la sua vocazione di crocevia e di incontro diventando il teatro di uno dei più apprezzati Festival estivi italiani. La gru, nell’arte, ha sempre rappresentato il simbolo della longevità e della creazione. In quanto uccello d’acqua è portatore di energia femminile. Associata alla “madmoiselle” robotica ne rafforza la sua identità e la potenza in un inno alla creatività. Infine, il bouquet, con la sua esplosione di verde e di colori richiama il tema della natura così caro all’artista: la bellezza del pianeta è così sottovalutata dall’uomo che può sembrare imprigionata in una gabbia grigia fatta di progresso sfrenato e inquinamento. Fermarsi a guardarla è un regalo che dovremmo farci ogni giorno. Conoscere il nostro pianeta e le energie che ci fornisce sono solo i primi piccoli passi da muovere per entrare nel mondo di Pixelpancho. Un mondo di piante che sono energia, che danno vita, intorno e fin dentro i suoi robot, umani in ferro che invecchiando arrugginiscono, fondendosi in un tutt’uno. L’umanità se compatta si muovesse verso uno stile di vita più eco-sostenibile, potrebbe dare vita a un nuovo senso di esistenza: come per la musica, l’arte ha il dovere di mostrarci il lato romantico e rivoluzionario di un futuro prossimo e di aiutarci a riconoscere la bellezza che ci circonda.

La condivisione per il tema della natura è caro anche al GruVillage, che fa della sua location verde, curata nei minimi particolari, il suo fiore all’occhiello, unito all’impegno per incoraggiare la mobilità green e per sostenere e promuovere il territorio e la cultura. Il GruVillage che celebra la musica ogni anno vive così nella meravigliosa interpretazione di PixelPancho e regala ai suoi spettatori, per l’edizione 2017 una nuova cornice artistica d’eccezione.

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