Chissà quanti milioni di noi da bambini ci hanno fatto un pensierino. Costruire mattoncino dopo mattoncino una casa interamente di Lego. I sogni dei bambini non muoiono mai, si tramandano alle generazioni future in attesa che si avverino. E quel momento è arrivato: a  Billund, in Danimarca sono i iniziati i lavori per la prima Lego House, una struttura imponente alta 23 metri e grande 12 mila mq che diventerà il paese dei balocchi per gli amanti delle costruzioni. Ci saranno stanze in cui verrà presentata la storia del giochi, aree ritrovo, una caffetteria e molto altro in un edificio così avveniristico da risultare di grande impatto anche dall’esterno.

Soprattutto sarà l’occasione per i fan di tutto il mondo di conoscersi raccontando gli aneddoti della propria infanzia e condividendo l’esperienza con altri. E potranno tornare bambini dando sfogo a tutto il proprio estro, creando, inventando e plasmando uno spazio virtuale in un’area dove il vero e il verosimile si fondono armoniosamente.

Lego House , come tutto ebbe inizio…

In pochi sanno che la storia della Lego risale a inizio ‘900 e che ha come protagonista un falegname  Ole Kirk Christiansen che viveva proprio a Billund. La guerra prima , un incendio e la grande depressione economica dopo costrinsero il falegname a produrre oggetti in miniatura per tagliare i costi di realizzazione. Ma mentre era costretto a questa soluzione economica, ebbe l’intuizione di trasformare le costruzioni in giocattolo. Un’idea lungimirante che si diffuse a macchia d’olio al punto che ancora oggi i Lego sono tra i giochi più popolari a livello planetario.

Lego House , la controversia sull’etimologia del nome

Tutti sappiamo che i mattoncini colorati si chiamano Lego, pochi sanno il perchè. E soprattutto, nessuno può dirlo con certezza perchè l’origine del nome è controversa. La versione ufficiale fa risalire tutto al verbo latino “lego” ma è un’interpretazione dubbia perchè il termine ha molte accezioni da “scegliere” a “mettere insieme”, da “seminare” a “ordinare”. Più fantasiosa l’idea secondo cui ci sia un collegamento con i legot che nella lingua finlandese indicano i denti umani per la forma rettangolare. La versione più accreditata è che si debba fare riferimento all’espressione danese “leg godt” che può essere tradotta nell’imperativo “gioca bene”. Ed è anche la formula vincente di questi mattoncini che non soltanto regalano ai bambini ore di divertimento ma al tempo stesso li stimolano a creare, inventare, sviluppare la fantasia e iniziare a percepire cosa è realizzabile

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