Afferma di essersi ispirato alla vita reale il regista Giuseppe Alessio Nuzzo nel realizzare il suo primo lungometraggio, intitolato “Le Verità”. Secondo la sua opinione, infatti, anche nella quotidianità esistono spesso due facce della stessa medaglia e situazioni ambigue come quelle narrate nel film, che ci fanno dubitare delle persone che ci circondano.

Una pellicola che si può definire innovativa, dal momento che il thriller psicologico generalmente non è preso molto in considerazione in Italia dalle case di produzione. Essa, che fra l’altro può vantare un cast di tutto rispetto, è stata presentata in anteprima sia alla Mostra del Cinema di Venezia che al festival Capri-Hollywood e alle Giornate Professionali del Cinema di Sorrento.

Protagonista della vicenda alquanto intricata è il giovane imprenditore Gabriele Manetti (Francesco Montanari) che, tornato da un viaggio di affari in India, scopre di avere la capacità di prevedere il futuro attraverso strane visioni. Egli sente che la sua vecchia vita non lo appaga più, ritrovandosi senza alcuna certezza, sia nei confronti di se stesso che di coloro che lo circondano (amici, padre, fidanzata). Ma dopo un incidente stradale le prospettive cominceranno a cambiare di nuovo…

Le Verità”, inoltre, è uno dei film che ha aderito al progetto “Film4Young” grazie al quale 30 giovani campani hanno avuto l’opportunità di imparare sul set come si lavora nei ruoli di attore, assistente alla regia o alla produzione, montatore, costumista, scenografo o direttore della fotografia, affiancati naturalmente ai professionisti del settore. Lo stesso cineasta, del resto, ha soli 26 anni e tutto lo staff tecnico in media è under 30 o giù di lì.

Pur essendo distribuito in poche sale da Paradise Pictures e rimanendo un’opera cinematografica di nicchia, Nuzzo pertanto può vantare il fatto di essere riuscito a trovare i finanziamenti necessari (dal Dipartimento Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Servizio Civile Nazionale) per portare avanti il lavoro e farlo conoscere al grande pubblico.

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