E’ uscito l’11 gennaio 2008, nelle sale italiane, il film “Io sono leggenda” diretto da Francis Lawrence ed ispirato all’omonimo libro di Richard Matheson.

[oblo_image id=”1″]Tale film, che vede come protagonista Will Smith, racconta la storia di un’epidemia che uccide il 90% della popolazione mondiale, il restante è sopravvissuto, ma è infetto. Un essere umano infettato subisce una metamorfosi totale, sia fisica sia mentale, spersonalizzandosi completamente e perdendo ogni comportamento umano, diventando molto simile all’idea di vampiro.

Unico sopravvissuto non infetto è il Dr. Robert Neville, che vive con il cane Sam a New York e che cerca di trovare una cura a tale malattia.

Durante la sua sopravvivenza egli invia, ogni giorno, un messaggio radio chiedendo se ci sono dei superstiti, e che in tal caso lui può offrire tutto ciò di cui hanno bisogno. Dei sopravvissuti, in effetti, ci sono, e sono Anna una ragazza ed Ethan un bambino; e sarà proprio tramite lei, che lui diventerà una leggenda.

Film avvincente e commovente che punta i riflettori sul senso di solitudine e d’angoscia della vita di Neville. Poche le scene d’azione, giuste per dare il tipico movimento del film americano senza esagerare.

[oblo_image id=”2″]Azzeccata la scelta della musica, di Bob Marley, che a volte è canticchiata dal protagonista e a volte è ascoltata inserendo il disco, un sottofondo allo stesso tempo piacevole quanto angosciante, poiché crea un contrasto molto forte tra il senso di pace e di quiete del giorno e la paura e l’orrore della notte.

E proprio il fatto che la musica è canticchiata o è ascoltata in macchina e quindi non entra mai da vera e propria colonna sonora ma resta parte della vita quotidiana di Neville, che permette al regista di esprimere maggiormente il senso di desolazione che aleggia in una New York abbandonata al dolore.

Bob Marley oltre che con la musica segna con le parole, citate dal protagonista, il vero significato del film.

[oblo_image id=”3″]Will Smith per far conoscere ad Anna il cantante le spiega il pensiero principale della sua musica, affermando che Marley pensava che si potesse curare il razzismo e l’odio tramite delle iniezioni di musica e amore.

”Perché le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero, come potrei farlo io?” Frase espressa dallo stesso Marley come risposta al perché si trovasse sul palco a cantare, considerando che due giorni prima gli avevano sparato.

Un messaggio di pace, di coraggio e di tanta forza per lottare sempre e fino alla fine; un messaggio per i giorni nostri, per ogni presente, e anche per quando un giorno, sperando, forse non ve ne sarà bisogno.

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