nuvoeIl 23 novembre il Parto delle Nuvole Pesanti (Salvatore De Siena, Amerigo Sirianni, Antonio e Francesco Rimedio, Manuel Franco e Max Turone) sarà al Teatro Studio dell’Auditorium di Roma con il nuovo live per raccontare il suo recente percorso artistico, dopo un intenso tour estivo che ha toccato anche diversi paesi europei. Uno spettacolo coinvolgente che trascinerà il pubblico con la consueta energia ed ironia, che hanno fatto dei concerti dal vivo uno dei momenti più magici, irrefrenabili ed emozionanti della storia dell’originale band calabrese. I brani saranno quelli del nuovo cd Che aria tira”(Ala Bianca /Warner), definito dalla critica come un album di forte impegno sociale, come Crotone, La Poltrona e la Nave dei Veleni, e quelli che fanno parte del repertorio storico della band, da Onda Calabra e L’Imperatore a Ciani, Riturnella, Giorgio e Raggia. Il tutto per un live in cui si incontrano suoni e liriche, poesia e allegria, con momenti teatrali, circensi e mimici. Ospite della serata Fabrizio Moro.

 

Il concerto è prodotto da GirodiValzer con il supporto di Helikonia e in collaborazione con: Associazione Internazionale Calabresi nel mondo, Associazione Calabria Day, Associazione I Calabresi a Roma, Associazione Profumi della Calabria.

 

Dopo gli ultimi anni pieni di successi e riconoscimenti (nomination al David di Donatello con Onda Calabra, colonna sonora del film Qualunquemente di Antonio Albanese; nomination al premio Amnesty International con Giorgio, contenuto nell’album Magnagrecia;  selezione per i mille brani della storia della canzone italiana con L’imperatore), il Parto delle Nuvole Pesanti presenta il nuovo tour “Che aria tira” e il progetto “Terre di Musicaviaggio musiculturale tra i beni confiscati alla mafia”, prodotto in collaborazione con Libera e Arci e che vedrà la realizzazione di un cofanetto contenente un film documentario e un libro reportage corredato di album fotografico.

Nel 2013 il Parto delle Nuvole Pesanti ha pubblicato il nuovo disco dal titolo ironicamente esplorativo Che aria tira. Un album, uscito per la label Alabianca e distribuito da Warner, che segna un’ulteriore evoluzione musicale tra solchi acustici, incursioni rock e suoni elettronici, dove il tamburello dialoga con la chitarra elettrica ed il computer, mentre il mandolino e la fisarmonica suonano fresche gocce di pioggia nella calda terra mediterranea in cui forte è il legame con la Calabria. Il lavoro pubblicato da Ala Bianca e distribuito da Warner, contiene dieci sguardi ironici ed amorevoli sul nostro tempo, con collaborazioni eccellenti come Carlo Lucarelli, Fabrizio Moro, la cantante turca Canceli Basak e  Mikrokosmos – Coro Multietnico di Bologna. Un album di “Musica Civile” che affronta temi che vanno dalla mafia con Che aria tira, alla politica con la sarcastica La poltrona, dall’ambiente con Crotone e La nave dei veleni, al lavoro con Ho visto gente lavorare, fino al carcere con Vita detenuta,  e al conflitto di culture con Alì Ochalì, dedicata al grande condottiero ottomano del ‘500 di origine calabrese, convertitosi all’Islam per liberare la Calabria dalla dominazione spagnola. Ma Che aria tira scandaglia a fondo anche nell’animo umano alla ricerca del senso del vivere con Qualcuno mi ha detto, ispirata alla poesia “Il più bello dei mari” di Hikmet, ed è soprattuto un atto d’amore nei confronti del Sud con Vento di Scirocco, una canzone ispirata all’opera del poeta calabrese Franco Costabile che racconta i colori, le emozioni, le contraddizioni  e le anime del Meridione d’Italia.

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