Fognini battuto in finale a Buenos Aires
Fognini battuto in finale a Buenos Aires
Fognini battuto in finale da Ferrer a Buenos Aires

Doveva essere un test per vedere se Fabio Fognini era pronto per sfidare anche l’eccellenza sulla terra rossa. La prova contro Ferrer è stata comunque confortante nonostante la sconfitta per 6-4 , 6-3. L’azzurro ha i colpi per far male anche a un “muro” come lo spagnolo: è mancata un pò di lucidità necessaria per sfruttare le poche occasioni concesse dall’avversario. Il giocatore di Arma di Taggia è apparso un pò stanco (due settimane intensissime iniziate con la vittoria a Vina de Mar e un cammino tortuoso con Buenos Aires con la battaglia in semifinale per domare Robredo) e si è fatto innervosire dagli incredibili recuperi di Ferrer. Ha spesso condotto lo scambio ma contro il valenciano bisogna fare i punti tre volte e Fabio ogni tanto ha peccato d’impazienza cercando – senza successo – il drop risolutore.

Nonostante questo è bene sottolineare come si tratti del quinto torneo consecutivo sulla tera in cui Fognini raggiunge la finale: Stoccarda, Amburgo, Umago (con cui si era chiuso il 2013 sul rosso), Vina del Mar e Buenos Aires (con cui si è aperto il 2014).  Con la sconfitta Fognini manca l’occasione per salire sino alla tredicesima posizione del ranking mondiale ma si può continuare a sperare di arrivare nel corso dell’anno nella top ten. Si tratta di limare alcuni dettagli che però fanno la differenza a questi livelli. Una partenza al rallenty ha consentito a Ferrer di portarsi subito sul 3-0, un paio di passaggi a vuoto sono costati i break decisivi in entrambi i parziali.

Ora un pò di riposo, prima di concentrarsi sul momento più denso di appuntamenti sulla superficie preferita: Fabio deve difendere la semifinale a Montecarlo ma può andare più lontano di quanto fatto nel 2013 al Roland Garros e a Roma. Perdere con Ferrer ci può stare: è la settima sconfitta su sette confronti diversi. Eppure, stavolta, il punteggio sta un pò stretto all’italiano. Ecco perchè anche da una partita persa si può ricavare qualcosa di ottimismo. Sarebbe un ulteriore salto di qualità e la conferma della nuova solidità mentale del miglior tennista italiano attualmente in circolazione.

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