Fischli e Weiss, binomio assodato dell’arte contemporanea internazionale, approda per la prima volta a Palazzo Pitta, a Milano, con una complessa retrospettiva. Occasione ghiotta anche per scoprire le splendide sale seicentesche del palazzo milanese, Altri fiori e altre domande propone più di quaranta opere del duo svizzero, già vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, partendo dalle origini (Fotografie di Salsicce del 1979) fino alle ultime creazioni, alcune delle quali inedite (Radio e Lampada del 2008). Il percorso, oltre a presentare ufficialmente al pubblico milanese Fischi e Weiss, si propone l’ardito obiettivo di realizzare una compenetrazione tra l’arredamento barocco delle sale di Palazzo Litta e le piccole, grandi istallazioni di Peter Fischli e David Weiss. In alcuni casi il tentativo sembra ben riuscito e si fatica addirittura ad individuare le opere (non accompagnate da nessuna didascalia) così ben mimetizzate. Altre volte invece l’accostamento tra mondi tanto lontani pare stridere un po’.

[oblo_image id=”1″]L’esaltazione di oggetti banali sta alla base della poetica dei due artisti che riescono in questo modo a toccare punte di assurdità e stravaganza ed altrettante vette di rivelazione sublime. Tra video, fotografie, proiezioni murali e suoni, il percorso ci svela il mondo creato da Fischli e Weiss: un universo kitsch, fantastico e fantasioso, tragico e superficiale, visto attraverso lo sguardo stupito e giocoso di un bambino, capace anche però di dissacrante e agghiacciante realismo.

Soprattutto due le opere che colpiscono l’attenzione. La prima è il famoso video The way things go, sequenza filmata di un delirante domino in cui oggetti disparati si susseguono in un’infinita reazione a catena. L’altra è la sala Suddently this overview, una raccolta di piccole sculture di creta, divertenti e spesso geniali. Raccontano gli eventi cruciali della storia dell’uomo, rielaborati e riproposti dalla fantasia e dall’estro del duo svizzero. La loro prospettiva, leggera e rigorosa, normale e straordinaria allo stesso tempo colpisce molto in queste piccole miniature che strappano in egual maniera sorrisi e riflessioni.

Fino al 16 marzo
Palazzo Litta
Corso Magenta, 24 – Milano
Prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi in collaborazione con la Tate Modern di londra e la Kunsthaus Zurich di Zurigo.
www.fondazionenicolatrussardi.com

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