Un nuovo modo di fare cronaca emerge dal libro di Gigi Fiore, “L’Impero dei Casalesi“, presentato il nove dicembre da Loffredo, che si distingue per il suo carattere di verità storica, attenta analisi ed indiscusso acume. Nella saletta della nota ed antica libreria erano presenti, oltre all’acerrimo giornalista e scrittore del libro: Tano Grasso, Presidente dell’Associazione Nazionale Antiracket, e la moderatrice – nonché giornalista – Chiara Marasco, oltre a circa una trentina di attenti ed oculati lettori.

Cosa emerge dal dibattito con la platea?
La volontà di raccontare senza eccessiva enfasi i fatti accaduti, il presentare il triangolo Imprenditore – Camorrista – Politica, l’adottare quindi una strategia comunicativa allo scopo di lanciare due messaggi: 1) la visione di questa “primavera” illegale; 2) il ruolo che ha l’informazione nell’accrescere il consenso su cui si innesta la mafia, distinguendo – da un lato – la responsabilità del magistrato e – dall’altro – delineando lo scenario anche in base agli ultimi avvenimenti accaduti.

Il Grasso così conclude: “La mafia è territorio“. Un giornalista che è anche scrittore, questo affascina, come se fosse un libro-inchiesta che documenta i fatti storici attenendosi esclusivamente ad essi, senza null’altro pretendere che fotografare l’amara realtà: da Raffaele Granata alla Terra dei Mazzoni – definita una “plaga” piuttosto che una piaga – al duro lavoro della Direzione Nazionale Antimafia.
Un “dopo Gomorra” difficile da gestire, quasi come se mettere l’accento su certi argomenti fosse quasi una moda e non un forte bisogno di essere informato, insito nell’intellettuale medio italiano. Edito da Rizzoli, il libro è distribuito in tutti i migliori punti vendita. Interessante anche la promozione del Coordinamento napoletano delle Associazioni Antiracket, che raccoglie in se centinaia di imprenditori che hanno deciso di dire no al pizzo, sito in Corso Umberto I a Napoli e reperibile al seguente indirizzo: www.antiracket.it. Esso, insieme alla FAI, ha lo scopo di creare un circuito di economia legale che accolga e protegga chi denuncia gli estorsori, per cui è fondato sul manifesto etico delle imprese per il “consumo critico addio pizzo”, così come la nuova immagine di Napoli, promossa anche da tutte le emittenze televisive berlusconiane.

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