Contrazioni pericolose : tutte le implicazioni del parto

 

Quale donna non ha dei timori al momento del parto e quale uomo non si chiede se sarà capace di essere un buon padre? Quasi nessuno. Queste incertezze, pertanto, sono state trasposte per la scena nell’ultima commedia di e con Gabriele Pignotta Contrazioni Pericolose, attualmente in scena al Teatro Manzoni fino al prossimo 17 maggio.

L’autore-attore stavolta interpreta un quarantenne immaturo di nome Massimo che alla fine del primo tempo scopre di essere il futuro padre della bambina che aspetta la sua migliore amica Martina (Siddhartha Prestinari). Sarà l’ostetrico Francesco (Fabio Avaro) a fargli capire che in realtà fra loro c’è molto più di una semplice amicizia, e che spesso il vero amore non si deve cercare chissà dove perché spesso è più vicino di quanto si pensi. Le contrazioni che danno il titolo all’opera teatrale, insomma, non sono altro che contrazioni esistenziali che evidenziano le fragilità di un comune essere umano, fra cui c’è sicuramente l’indecisione nell’intraprendere una relazione vera e propria e di formare una famiglia.

La storia inoltre è ambientata all’interno del reparto di ostetricia dell’ospedale San Camillo di Roma (la scenografia che ricrea la stanza per il parto fra l’altro è accuratissima), famosa struttura sanitaria della Capitale, carente però di servizi indispensabili come viene rimarcato dalla stessa sceneggiatura: quando si arriva a destinazione, infatti, non si riesce mai a trovare parcheggio!

Anche questa volta, insomma, il pubblico avrà a disposizione diversi spunti per identificarsi nelle varie situazioni che verranno raccontate o rappresentate.

 

 

 

 

 

 

 

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