Salone del Gusto 2014
Salone del Gusto 2014
Terra Madre

«Dedicherei questa edizione alla memoria di Davide Ghirardi, nostro collega prematuramente scomparso, parte integrante di quella squadra che ha contribuito al successo di questo evento». Inizia così un commosso Carlo Petrini, chiedendo «con altrettanta determinazione di dedicare le prossime edizioni ai suoi figli, che vedranno crescere questo movimento. Siamo solo all’inizio, non pensate che ci fermiamo qui. Siamo di fronte a una forza irreversibile, che non sta solo nel cuore di Petrini o di Slow Food, ma nel cuore di migliaia di comunità che la alimentano autonomamente. Spetterà solo a noi comprendere che questa rete è uno degli elementi della nuova politica, un sogno che tutti noi possiamo rafforzare. E io penso proprio che ce la faremo perchè ci piace, ci divertiamo e ci mettiamo l‘anima».

Soddisfazione. Questa la parola d’ordine di questo Salone del Gusto e Terra Madre, che si è chiusa a Torino. «Inizio dalle attività di educazione per grandi e piccini, anche quest’anno nostro fiore all’occhiello. Tutto esaurito agli appuntamenti nell’area Slow Food Educa e grande apprezzamento da parte delle famiglie per i servizi offerti, dai fasciatoi alle aree di decompressione», racconta Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Moltissimi gli insegnanti e i formatori stranieri interessati a trasformare le nostre attività in modelli da esportare in altri Paesi», continua Pascale. Ancora una volta Slow Food ha avviato positive collaborazioni con altre realtà, come ad esempio Giovani Genitori e La Leche League, per migliorare l’offerta.

Si passa poi alla valutazione degli appuntamenti su prenotazione, anche questi “sold out”. «Dai Laboratori del Gusto alle nuove proposte, Mixology, Scuola di cucina e Fucina Pizza&Pane. Pienone anche agli eventi ideati e gestiti dagli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche, come gli Eat-in e i tour con i Personal Shopper». Alta la partecipazione alle conferenze e l’affluenza all’Oval, che anche quest’anno concentra emozioni e culture da ogni parte del mondo. «Qui è stata l’Arca il vero cuore dell’evento, a cui sono arrivati prodotti da Giordania, Iran, Oman e Messico, solo per citarne alcuni. Tutti potenziali passeggeri dell’Arca, che ora saranno esaminati dalla Commissione competente». Continuando con le buone notizie, veniamo ai soci Slow Food: «Il numero è aumentato del 75% rispetto al 2012, e siamo particolarmente lieti che il 35% sia composto da giovani under 30. Questo rispecchia anche il pubblico della manifestazione, più giovane, più interessato al mondo del cibo e alle sue dinamiche». Numeri in aumento anche per la casa editrice dell’associazione della chiocciola, che registra un +40% rispetto al 2012.

E nel mercato? «Soddisfatti gli espositori, che hanno confermato la crescente attenzione dei visitatori, che si presentano con domande sempre più precise», continua Pascale. Cambiato invece l’afflusso da parte del pubblico: «Abbiamo registrato una crescita di ingressi nelle ore mattutine e una lieve diminuzione nelle fasce serali, stimando un totale di 220.000 passaggi, pari al 2012. Questo si riflette in una maggiore permanenza e attenzione da parte del pubblico straniero e che viene da fuori regione. In calo forse i visitatori residenziali, su cui la crisi ha sicuramente giocato un ruolo non indifferente. Siamo comunque ancora in attesa dei dati definitivi che arriveranno a fine giornata». E si conclude con i ringraziamenti, che vanno «ai moltissimi volontari dell’associazione, di Legambiente, alla Protezione Civile e alla Croce Rossa. Sempre preziose le Forze dell’ordine, il supporto dell’Asl Torino 1, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e il Laboratorio Chimico della Camera di  Commercio di Torino. E poi un grazie di cuore ai produttori e agli espositori, che per noi sono veri alleati. Ultimo ringraziamento alla Regione Piemonte e alla Città di Torino, cui cedo la parola», conclude Pascale.

Portando il saluto del Presidente Chiamparino, l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero ha commentato: «Mentre il Salone del Gusto è da considerarsi ormai una situazione consolidata, Terra Madre apre nuovi ragionamenti perché c’è dietro a questa manifestazione un pensiero profondo sul destino del pianeta, c’è la proposta di un modello agricolo sull’utilizzo delle risorse mondiali. Per la Regione Piemonte questa manifestazione che si realizza ogni due anni è come un’Expo consolidato e dai grandi contenuti, che riteniamo importante quanto l’Expo2015 che si terrà a Milano. A Terra Madre s’incontrano tutte le nazioni i cui governi non dialogano tra loro e attraverso le Comunità del cibo queste nazioni qui a Torino ogni due anni si confrontano sui grandi temi del pianeta. Merita un ragionamento serio l’attribuzione del Nobel per la pace  a chi ha inventato  Terra Madre».

«I dati confermano la nostra soddisfazione», sottolinea Maurizio Braccialarghe, Assessore alla cultura turismo e promozione della Città di Torino. «Trovo molto importante l’incremento qualitativo di questo Salone del Gusto e Terra Madre, ovvero l’aumento della presenza dei giovani e delle persone che si vogliono documentare attraverso i libri. Questo indica che si sono toccate corde della sensibilità molto profonde, come accade in particolare con Terra Madre. Non si sa ancora cosa sarà Expo 2015, ma se gli organizzatori sono alla ricerca di un’anima, posso affermare con certezza che qui possono trovarla. I risultati di questo Salone sono dunque da sprone per guardare al futuro sempre con più forza».

E con questo, l’appuntamento con il Salone del Gusto e Terra Madre è al 2016.

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