Anche per quest’anno ed in attesa del grande show dei vent’anni di performance strabilianti, grandissimo successo per Torino Comics che per merito dell’impeccabile organizzazione di Vittorio Pavesio, riesce a confermare la tradizione di rendere Torino capitale italiana del fumetto d’autore in queste giornate primaverili di meta’ aprile, riuscendo come sempre ad offrire ad un pubblico sempre piu’ affascinato ed esigente, grandi ospiti e personaggi d’eccezione.

Nomi del calibro di Lee Bermejo, Francesco Mattina, Giuseppe Camuncoli, Giovanni Caselli e Riccardo Burchielli, ma anche con l’eccezionale duo Mengozzi Marcora, uniti nella professione ma anche nella vita, Marco Natale, David Prowse (l’ammiraglio malvagio di Guerre Stellari). E la lista non finisce qui se si pensa ancora a Manzieri, Frezzato, Ruotolo, Campbell. Viglioglia, Giardo, Bisi, Simeoni, Cascioli e tanti altri ancora.

[oblo_image id=”2″]Davvero da leccarsi i baffi per tutti gli affezionati fedelissimi della kermesse. Sicuramente per la figura piu’ coinvolgente tra tutti e, non per niente anche selezionato come ospite d’onore, spicca Lee Bermejo, giovane artista statunitense ormai da tempo trapiantiato nel nostro Paese, che ricopre con grande estro e talento il ruolo di fumettista e illustratore, senza disdegnare il ruolo di sceneggiatore, per le principali case statunitensi. La sua carriera, finora quasi esclusivamente per il mercato americano, inizia a fine millennio con la casa editrice Wildstorm dove Lee collabora per le serie “Gen 13” e “Superman/Gen 13”. Nel frattempo, crescendo la sua popolarita’, si fa notare nel 2002 per “Batman/Deathblow: Fuoco Incrociato” e cura inoltre le copertine della testata “Barman Gotham Knights” per un’altra prestigiosa casa U.S.A., DC COMICS. Sull’onda del successo, si mette in evidenza in collaborazione con personaggi del calibro di Mike Carey su “Hellblazer (Vertigo)”, con Brian Azzarello su “Lex Luthor:Man of Steel” (DC COMICS), e con Mike Mignola su “Hellboy” di un’altra famosa Casa statunitense Dark House Comics.

[oblo_image id=”3″]La sua carriera diventa sempre piu’ tecnica e si arricchisce di nuove preziose collaborazioni, con Adam Hugues e Warren Ellis, e nel 2006 avviene uno degli episodi chiave della sua carriera: inizia infatti la realizzazione di una miniserie dedicata al personaggio di “Joker” con la DC COMICS, grazie anche al prestigioso successo ottenuto dal film “Il Cavaliere Oscuro” del 2008, decide di raccogliere tutta la produzione in un unico volume, “Joker HC (Joker Hard Cover)”.

[oblo_image id=”4″]La vita si sa, e’ piena di sorprese, e cosi’ il nostro Lee, trasferitosi in Italia a Reggio Emilia per un breve soggiorno di tre mesi nel quadro di una coproduzione dello “Studio Gioco Duro” a fianco di personaggi del calibro di Giuseppe Camuncoli e Jim Lee, finira’ per trasferirvisi definitivamente dopo aver conosciuto e sposato la reggiana Sara Mattioli, diventando cosi’ anche cittadino italiano. Nel 2011 Lee si distingue per dominare sul “graphic novel Batman: Noel” in cui riveste il ruolo sia di disegnatore che di sceneggiatore. Il suo stile risulta principalmente influenzato tra alcuni particolari autori che ne hanno caratterizzato le sue doti, tra cui Jorge Zaffino, Phil Hale, Kevin Nowlan e Mike Mignola, tra gli scrittori Darwyn Cooke, tra i registi Darius Kohndji, Chris Cunningham, Alex Provas e Ericson Core; tra gli italiani Bermejo cita Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi, Ivo Milazzo e Massimo Carnevale.

Particolarita’ del suo stile, anziche’ la computer grafica, nelle sue performance, Lee utilizza le fotografie come referenza. Lavorando molto come disegnatore di costumi di scena per i film, nel disegnare i costumi tende a realizzare «cose che avrebbero un bell’aspetto nel mondo reale, non solo nella pagina bidimensionale di un fumetto».

Tra i suoli lavori distinguiamo: Wildcats Annual 2000 (Wildstorm), Superman/Gen 13 n. 1-3 (DC Comics), Resident Evil: Fire & Ice n. 1-4 (Wildstorm). Batman/Deathblow: Fuoco incrociato (Batman/Deathblow: After the fire) n. 1-3 (DC Comics/Wildstorm). Lex Luthor: Man of Steel n. 1-5 (DC Comics) e Joker HC (DC Comics).

Lee, qual’e’ stata la tua performance piu’ intrigante e coinvolgente?
Devo dire che sono rimasto parecchio coinvolto da Batman, a livello di sceneggiature soprattutto eche, la sua realizzazione è stata molto intrigante e soprattutto gratificante sul piano umano a livello di crescita professionale.

Da cosa prendi spunto per ispirarti?
L’ispirazione? No è soltanto una questione puramente estetica, in base ad una mia idea vengono sviluppati i personaggi e già nell’immediato di quando sopraggiunga l’ispirazione.

Cosa pensi ti piacerebbe fare professionalmente che non hai potuto fare finora?
Vorrei solo cominciare a fare e sviluppare più cose mie, scritte e disegante da me… più di quanto lo faccia ora.

Tu risiedi in Italia ormai da dieci anni, come giudichi il Belpaese tra pregi e difetti, a livello di tradizione fumettistica?
Guarda, tutto il mondo è paese e in generale non vedo grosse diversità. In Italia ho trovato del grande talento e grande cultura del fumetto. Non posso pensare a cose migliori o peggiori perché sostanzialmente mi trovo bene in tutto.

Con chi stai collaborando attualmente?
Ho sempre lavorato per il mercato americano. In Italia le mie collaborazioni si limitano a delle illustrazioni per Exel, comunque importanti per la mia crescita professionale.

Lee, cosa diresti ad un giovane desideroso di seguire le tue orme?
Partendo dal presupposto che il disegno dal vivo è il miglior modo per imparare, a livello di disegno bisogna appiunto cercare di disegnare il più possibile direttamente, su carta, in modo da inventarsi un proprio stile che è la cosa migliore e più “vera”. Molti cercano di imitare ovunquer ma alla fine restano “alla finestra” perché, copiando altri stili, alla fine rimangono creativamente “senz’anima”

Cosa ti piace di piu’ dell’Italia?
Dell’Italia mi piacciono molte cose, così come dico a tutti coloro che me lo chiedono (e, credimi, sono tanti!). Mi sono trasferito dieci anni fa dagli Stati Uniti e mi sono perfettamente ambientato. Quello che mi ha colpito di più però è, forse, il vostro modo di fare…

Quali saranno i tuoi prossimi impegni e soprattutto, hai conservato un buon ricordo di Torino dalla tua ultima apparizione?
Prevedo la mia partecipazione alle fiere di San Diego e San José per quanto riguarda gli Stati Uniti. Monaco di Baviera sarà invece la mia principale fiera europea. Torino è una cosa speciale e che ricordo volentieri, sin dalla mia prima apparizione datata ormai 2004!

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